Trentodoc, bollicine di montagna. Territorio trentino, metodo classico.

TRENTODOC: UNA TRADIZIONE, UN TERRITORIO

Trentodoc è tradizione

È lo spumante Metodo Classico prodotto con sole uve trentine. La vendemmia viene fatta a mano e successivamente inizia il processo di cantina, tramandato da generazioni con passione e tecniche d’avanguardia. Serve tempo e lavoro quotidiano, per mesi, anni, prima di poter degustare un calice di Trentodoc. Il vino base, messo a riposo in bottiglia, matura con la seconda fermentazione e diventa Trentodoc secondo le regole e il processo del metodo classico.


Trentodoc è territorio

È espressione diretta della terra che lo produce, il Trentino. Di esso Trentodoc racchiude il clima, le altitudini e l’essenza. Dalle vette più elevate con clima alpino a quello mediterraneo dei pendii più dolci mitigati dall’Ora del Garda, al clima continentale di fondo valle: ogni calice porta con sé unicità e carattere del luogo di origine.

Trentodoc

È il lavoro incessante di numerose case spumantistiche che credono fortemente nel territorio e nella qualità di un vino unico: produrre uno spumante Trentodoc è un’arte preziosa, una vocazione, una capacità.

Il primo metodo classico italiano, e uno fra i primi al mondo, ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata.

App Trentodoc

L’APP TRENTODOC

Per gli amanti di Trentodoc e i viaggiatori, per chi ama degustarlo da solo o in compagnia, a casa o al ristorante. Con suggerimenti e consigli sulle visite guidate alle 66 case spumantistiche; 220 etichette, mappe e 200 siti d’interesse gastronomico e culturale.

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IL CLIMA

Il clima trentino è caratterizzato da una vasta escursione termica che si riflette appieno sulle caratteristiche organolettiche di Trentodoc.
Le condizioni geoclimatiche producono lo sbalzo termico tipico dell’ambiente alpino, particolarmente importante per trasferire qualità e varietà di profumi al metodo classico Trentodoc, così come a renderlo particolarmente intrigante.

LA CARTA D'IDENTITÀ

Trentodoc può fregiarsi di una vera e propria carta d’identità, grazie a uno studio importante e innovativo che ha permesso di attestare in modo inequivocabile il legame tra Trentodoc e territorio di origine, evidenziando il carattere della “montagna”.

La ricerca, durata tre anni, è stata realizzata nell’ambito del progetto “Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografica e varietale di prodotti enologici”, con il coordinamento dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, la partnership con la Fondazione Edmund Mach e quella del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Questa ricerca dà riscontro scientifico al legame fra territorio e bollicine trentine e rappresenta per gli spumantisti trentini una certificazione che rafforza in modo indiscutibile origine e identità di Trentodoc, oggi in modo definitivo, unico metodo classico di montagna.

IL TERRITORIO

La superficie vitata trentina conta più di 10.230 ettari (il 2% in Italia) con una percentuale di uva base spumante del 13,6% e oltre 13 milioni bottiglie vendute nel 2022. Grandi cifre per un territorio piccolo come il nostro che, oltre ad avere i numeri, ha anche caratteristiche speciali che lo rendono particolarmente adatto alla produzione di metodo classico.

Dal mite Lago di Garda al freddo pungente delle Dolomiti, la varietà climatica del Trentino è molto ampia e contribuisce, insieme ad altre specifiche territoriali, a definire l’esclusivo carattere di Trentodoc. È il Trentino a rendere Trentodoc diverso da tutte le altre bollicine, è la nostra terra a renderlo uno dei migliori spumanti italiani metodo classico.

LA MONTAGNA

La nostra è terra di montagne e la montagna, quando si parla di Trentodoc, è una grande risorsa. In Trentino la vite può essere coltivata ad altitudini più o meno elevate, con benefiche influenze da parte del microclima montano. Questo si riflette sui nostri spumanti metodo classico rendendoli vere e proprie bollicine di montagna.

I vitigni trentini da cui nasce Trentodoc sono coltivati fino a 800 metri sul livello del mare.
La posizione altimetrica del vigneto influisce sull’andamento di maturazione delle uve così come l’escursione termica è diretta espressione dell’ambiente di coltivazione. L’altitudine, in particolare, influenza in modo consistente l’acidità dell’uva nel periodo fra l’invaiatura e la vendemmia.
Le viti coltivate su terreni più alti in quota danno vita a uve più sane, ma tutto il microclima montano del Trentino apporta benefici positivi, anche nelle zone  con altitudini più basse.

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