LA PERGOLA TRENTINA
Il Trentino, con i suoi rilievi, ha dato i natali a un sistema di allevamento della vite oggi ancora molto diffuso: la pergola trentina. Grazie a questo mezzo agronomico si garantisce alle vigne un’adeguata esposizione solare, favorendo allo stesso tempo le operazioni di potatura e legatura dei tralci.
Alla pergola si affiancano oggi altri sistemi, come il guyot o il cordone speronato.
LA VENDEMMIA A MANO
Sono gli agronomi, dopo attente e ripetute analisi sul grado di acidità dell’uva, a stabilire la data di inizio della vendemmia, ancora oggi fatta a mano, quando tutti i parametri di acidità, sali minerali, zuccheri e sostanze aromatiche sono ottimali.
I grappoli vengono raccolti in cassette di piccole dimensioni per salvaguardare al massimo ogni chicco. L’uva viene trasportata velocemente in cantina: inizia così la lavorazione per ottenere Trentodoc Metodo Classico.
Come indica il disciplinare, sono quattro i vitigni adatti a produrre Trentodoc.
È il protagonista della produzione Trentodoc: le condizioni climatiche trentine hanno favorito questo vitigno internazionale e fatto in modo che trovasse la sua patria in Trentino.
L’ uva a bacca bianca conferisce a Trentodoc finezza, longevità e carica aromatica.
Corpo, struttura ed eleganza sono le caratteristiche che si devono al Pinot nero, secondo nei numeri solo allo Chardonnay, nella produzione Trentodoc. Un vitigno antico che si è ben adattato alle condizioni climatiche trentine ma che necessita di cure attente, sia in fase di coltivazione che di vinificazione.
Meno usato rispetto a Chardonnay e Pinot nero, il Pinot bianco contribuisce dando carica aromatica a Trentodoc.
Meno utilizzato dai produttori rispetto agli altri vitigni, il Meunier viene apprezzato per via della sua capacità di adattamento ai terreni più disparati e ai climi meno stabili.